Tradizionalità tramandata nel tempo…

ORIGINI E SVILUPPO

LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Fino la metà dell’Ottocento l’alimentazione italiana era basata su cereali, legumi, verdura, pochissimi insaccati e formaggio, qualche uovo e un po’ di vino.

Carne se ne mangiava pochissima, e i dolci erano riservati alle feste e alle occasioni speciali.

I progressi della chimica raggiunti durante la Seconda rivoluzione industriale permisero di sviluppare anche l’industria alimentare.
Pasteur dimostrò che la fermentazione di molte sostanze avviene a causa di alcuni germi e mise a punto un procedimento per conservare prodotti alimentari, che dal suo nome venne chiamato pastorizzazione.
Altre ricerche furono estese al processo di congelamento, che furono applicate alle carni di bovino e successivamente alle verdure.
Infine l’inscatolamento dei prodotti alimentari in scatole di latta a chiusura ermetica.
abbinati all’enorme estensione raggiunta dalla rete ferroviaria nei paesi più avanzati , rappresentarono una grande svolta nell’alimentazione.

Con questo sistema anche i cibi più deperibili potevano essere trasportati a grande distanza. Ciò significò:
– L’apertura di nuovi mercati con conseguenti grandi guadagni per i produttori;
– La salvezza per le popolazioni colpite da carestie;
– Maggiori possibilità di vita per i bambini, spesso intossicati da latte infetto o denutriti perchè nella loro zona scarseggiava;
– Una maggiore varietà di alimentazione.

Prendono vita molte fra le imprese  tutt’oggi importanti. Piccole aziende a conduzione familiare che nascono e si affermano per rispondere alle nuove esigenze delle classi più abbienti che richiedono caffè, cioccolata, liquirizia, confetti, caramelle e liquori.

Crebbe il sistema ferroviario e marittimo, che portò ad uno sviluppo dei commerci.

Un altro aspetto che caratterizzò questa rivoluzione fu il progressivo prevalere del capitalismo finanziario rispetto a quello industriale, con l’intrecciarsi di interesse tra banche e industrie.

Un periodo molto importante che permise agli operai di cominciare a protestare e opporsi alla classe borghese, protesta che, si può dire, continua a che oggi.

LA SOCIETA’ DI MASSA
Per società di massa si intende un aggregato omogeneo in cui i singoli tendono a scomparire rispetto al gruppo.
I rapporti tra le persone diventano anonimi e impersonali, le relazioni sociali non passano più attraverso piccole comunità ma grandi istituzioni nazionali, cioè gli apparati statali, i partiti e tutte le altre organizzazioni di massa, che esercitano un peso crescente sia sulle decisioni pubbliche che su quelle individuali.

I NUOVI METODI DI PRODUZIONE
Per far fronte a una domanda sempre più importante, le industrie svilupparono principalmente due metodi di produzione che presero il nome di coloro che per primi li applicarono: Taylorismo e Fordismo. Lo scopo era aumentare la quantità dei prodotti e diminuire i tempi di produzione.
Il primo consiste nello studiare i movimenti, rispetto al tempo, degli operai durante la produzione di una determinata parte del prodotto, per ridurre al minimo i movimenti inutili e per selezionare gli operai più veloci, aumentando così la produzione utilizzando meno tempo possibile.
Il secondo consiste nella catena di montaggio, in cui ogni operaio ha un solo compito da svolgere.

IL POPOLO
Siccome il lavoro richiedeva sempre una maggiore specializzazione, e quindi un’adeguata istruzione, nacquero così le scuole pubbliche.
Grazie alle scuole pubbliche e all’obbligo della loro frequentazione, venne ridotto il tasso di analfabetismo, favorendo così anche una più larga divulgazione dei quotidiani, che portarono al crearsi di un’opinione pubblica sia nel campo politico che in quello sociale.
Venne inoltre esteso, negli ultimi anni dell’ ‘800 e nei primi del ‘900, il diritto di voto, che diventò così un suffragio universale. Si formarono i primi partiti di massa, i più di ispirazione socialista, in minoranza cattolica. In conseguenza alle teorie marxiste e con la pubblicazione del Manifesto del partito comunista, nacquero i primi partiti comunisti.

 

LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E IL BOOM ECONOMICO

Lo sviluppo e l’affermazione delle Industrie Alimentari avvenne però dopo il secondo conflitto mondiale, con la Terza rivoluzione industriale.

L’apice dello sviluppo fu raggiunto tra il 1958 e il 1963, esso ebbe una forte ripercussione sulla vita degli Italiani che in pochi anni cambiò radicalmente e portò nel nostro Paese un livello di progresso e benessere mai conosciuto nei periodi precedenti.
I fattori che determinarono tale svolta sono molteplici e da ricercarsi in ambiti differenti. Uno di questi è l’adozione di un sistema di tipo liberista che rivitalizzò il sistema produttivo italiano.

Inoltre fu importante il ruolo svolto dallo Stato, caratterizzato da un notevole interventismo nell’economia.

Altri fattori importanti per il boom economico furono il basso costo della manodopera che proveniva soprattutto dal meridione. La popolazione del Sud infatti dovette abbandonare in massa le proprie case in cerca di fortuna al nord tra Milano, Torino e Genova.

Senza dubbio il miracolo economico colpì anche il settore agricolo permettendo un suo rapido ampliamento.
Sicuramente il risultato più gratificante di quel periodo fu la nascita del concetto di multinazionali come la FIAT che effettuò la riorganizzazione aziendale, per l’affermazione in campo internazionale.
Lo sviluppo industriale che si verificò in Italia contribuì a cambiare l’opinione pubblica mondiale, che era abituata a considerare gli Italiani come europei di secondo livello.
In seguito alla fase economica positiva di cui l’Italia fu protagonista, la società cambiò radicalmente e le condizioni di vita subirono un notevole miglioramento dovuto all’aumento del reddito medio della popolazione, che permise a volte l’acquisto di beni di lusso come l’automobile, la televisione e gli elettrodomestici.

Dopo il boom vi fu una crisi che si presenta anche oggi. Per questa causa le aziende sono costrette alla delocalizzazione, lo spostamento in paesi dove la manodopera costa meno. Le fabbriche si sono trasformate, nel frattempo, aggiungendo robot a lavorare a posto dell’uomo.

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